24 luglio 2008
Pindorama
È il 1500 ed i portoghesi approdano nella zona dove oggi sorge la città di Porto Seguro, in Bahia.
Pedro Álvares Cabral, il capitano della flotta salpata dal Portogallo, dichiara la terra "scoperta" come territorio del regno portoghese, battezzandola "Terra de Santa Cruz", senza sapere che altre popolazioni, che già abitavano quella terra da secoli avevano un nome per la loro terra: Pindorama, o "Terra Delle Palme" (ho sentito anche "Terra dei Pappagalli", non so quale sia la versione corretta).
Qualche anno più tardi la terra viene divisa in capitanerie ereditarie, vendute a imprenditori (o avventurieri) dal re di Portogallo. La più importante capitaneria, qualche anno più tardi, diventerà quella di Pernanbuco.
In questi anni non c'è ancora un nome ufficiale per indicare il Brasile, siamo circa tra il 1500 e il 1530, ma inizia a svilupparsi un'industria di sfruttamento di questa terra, per manodopera e risorse naturali.
È interessante sapere che successivamente alla schiavizzazione degli indios, papa Paolo II nel 1537 (a circa 3 anni dall'inizio) emette una bolla papale contro la loro schiavitù, che diviene poi legge (ma solo nel 1601).
Più o meno quello che accadde nel 1430 con la schiavitù in Africa da parte degli spagnoli. Con l'eccezione che in questo caso la bolla di papa Eugenio IV fu ignorata e la 'tratta dei negri' continuò per molto tempo.
Agli albori della colonia iniziò a fiorire l'esportazione di legno pregiato verso l'Europa ed in particolare di un albero, il Pau-Brasil, diventò una parte centrale dell'economia coloniale Portoghese.
Il Pau-Brasil è chiamato così a causa di una tintura, estratta dalla pianta, dal colore molto prossimo alla brace, brasa in portoghese.
Cor de brasa (color brace) = Brasil.
Il legno di questo albero era usato tra le altre cose per la costruzione di archi per violini e altri strumeti a corda.
Per estensione la terra inizia ad essere chiamata Terra Brasilis, e con il tempo, semplificando, Brasil.
Gli abitanti della Terra Brasilis, avrebbero dovuto chiamarsi brasiliani in portoghese (come in italiano), seguendo la logica del suffisso -iano/a per indicare l'origine di qualcuno.
In portoghese invece, a causa dello sfruttamento territoriale, gli abitanti del Brasile erano considerati più che altro i lavoratori del Pau-Brasil, da qui quindi brasileiro, con il suffisso -eiro per indicare il lavoratore, corrispettivo del suffisso italiano -iere/a o -ista.
Quindi da oggi tutti a chiamare i brasiliani brasilieri!
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